eoliefreelancereport

Archive for giugno 2011|Monthly archive page

EOLIE NEWS REFERENDUM: Le centrali più inquinanti come anidride carbonica? Quelle nucleari

In ambiente e natura, informazione on 6 giugno 2011 at 22:50

Una centrale nucleare

Un interessante articolo sul nucleare pubblicato online, lo riporto integralmente:

05/06/2011

Questa sera ho visto (per la prima volta su Rai Uno e quasi alle 19, quindi un orario decente) lo spot autogestito relativo ai referendum sul nucleare. Chiaramente ognuno può pensarla come vuole, ed accettare di votare sì o no (chi non andrà a votare, moralmente parlando, non avrà alcun diritto di protestare, quando gli costruiranno una centrale nucleare davanti casa o quando gli uscirà melma puzzolente dal rubinetto).
Tuttavia una cosa mi ha colpito: chi afferma il sì al nucleare, dà due affermazioni che non solo sono fuorvianti, ma sono fatte in malafede.
La prima è che le centrali nucleari non producono emissioni di anidride carbonica; la seconda che “solo il 5% delle scorie prodotte sono ad alta pericolosità e saranno pericolose per secoli”.
Innanzitutto un dato: una centrale nucleare EPR, come quella che si vuole costruire in Italia, da 800 Mw, consuma ogni anno circa 30 tonnellate di uranio arricchito. Forse avrete sentito questo termine, ma spieghiamiolo un attimo. L’uranio in natura è un miscuglio di tre tipi diversi (si chiamano “isotopi”): si chiamano uranio 235, uranio 236 e uranio 238. I diversi numeri indicano la somma di protoni (92 in tutti e tre i casi) e dei neutroni, che possono essere 143, 144 o 146. Quest’ultimo tipo è presente solo in percentuali intorno al 2-3%, ma è quello più utile. Quindi l’uranio viene messo in centrifughe ad altissima velocità (come le lavatrici, ma molto più veloci) che a poco a poco, grazie ad un processo fisico, trasformano l’uranio presente in uranio 238. Quando la percentuale è salita al 20%, è utile per la centrale nucleare. Se si continua, si può utilizzare per costruire bombe atomiche. Quello che rimane è chiamano “uranio impoverito” ed è tossico e cancerogeno; viene utilizzato per creare i proiettili anticarro sparati dai cannoni o dagli aerei ed elicotteri.
Per creare 30 tonnellate di uranio arricchito, buone per il funzionamento per un anno della centrale nucleare, servono circa 200 tonnellate di uranio. E dove lo si trova l’uranio? Beh, è molto diffuso, si trova in diversi tipi di rocce, ma è sempre a bassa concentrazione. Ormai sono pochi i giacimenti dove l’uranio costituisce il 2% delle rocce; per lo più si sfruttano giacimenti che hanno il 5 per mille della sostanza richiesta o poco più. Quindi, per ottenere 200 tonnellate di uranio, bisogna scavare 40 mila tonnellate di roccia. E questo avverrebbe senza emissioni di anidride carbonica? I trituratori funzionerebbero senza emettere anidride carbonica? E i setacci? E i separatori? E’ tutto un complesso di strumenti che funzionano meccanicamente con motori a benzina. E l’inquinamento dell’atmosfera è enorme. Anche perchè io parlo di una sola centrale. Ma in programma ce ne sono quattro. Chi propone il nucleare, è disposto a reggere l’inquinamento ambientale, paesaggistico e via elencando, provocato dallo scavare 160 mila tonnellate di roccia?
La seconda è sulle scorie. “Solo il 5% è altamente radioattiva”, dicono i sostenitori del nucleare. Ma il 5% di 30 tonnellate di uranio, vuol dire che ogni anno avremmo 1,5 tonnellate di scorie altamente radioattive per ciascuna delle centrali. E parliamo di sostanze che non possono essere conservate da nessuna parte. Al massimo le si può tenere sotto controllo per una ventina di anni, surgelando le scorie ed infilandole in bidoni di cemento, come si fa di solito. Ma è solo una misura tampone. Al mondo non c’è nessuna nazione che ha un deposito di scorie ad alta radioattività che possa essere definito sicuro.
Ma chi le spiega queste cose? Qui sta succedendo qualcosa di strano: non c’è mai nessuno che spieghi tecnicamente cosa succede col nucleare. In questa maniera vengono avallate tutte le scempiaggini che pseudo-scienziati, professori ed altri venduti vanno raccontando in TV

di Antonio Rispoli